Le sorelle hanno cercato l’una dell’altra per molti anni, ma sono riuscite a riunirsi solo due decenni dopo, grazie all’aiuto di uno sconosciuto.
Brittany Bigley, che ora vive negli Stati Uniti, e’ stata separata dalla sua sorella minore Amanda nel 1993 quando sua madre ha avuto delle difficoltà.
Amanda e’ stata portata via dal padre e Brittany e’ stata adottata da una famiglia affidataria.
Il padre di Amanda e’ morto quando la ragazza aveva 10 anni e lei e’ stata mandata in un orfanotrofio, dove ha vissuto fino all’età di 17 anni.
Crescendo, ha fatto molti tentativi per trovare sua sorella, utilizzando foto dell’archivio familiare e documenti giudiziari, senza ancora sapere che anche lei la stava cercando.
Brittany passava ore a cercare su Internet foto di donne, cercando di riconoscerle come Amanda.
Ha registrato anche un video con la sua storia, che ha distribuito sui social network.
Questo ha aiutato: dopo un po’ di tempo, l’ex fidanzata del suo padre, ormai deceduto, le ha scritto.
Brittany non conosceva questa donna, ma lei sapeva molto sulla sua famiglia, ad esempio il nuovo nome di sua sorella, con il quale e’ riuscita a trovare la sua pagina Facebook.
“Ho visto la sua foto e il mio cuore ha cominciato a battere selvaggiamente. Le stesse ciglia folte, lo stesso naso. Aveva molto trucco, ma eravamo molto simili”, ricorda Brittany.
Brittany ha anche trovato una foto del padre di Amanda lì e non ci e’ stato più alcun dubbio: era lei!
La donna ha mandato un messaggio a sua sorella e ha parlato con lei per la prima volta dopo 25 anni di separazione.
E poi e’ avvenuto l’incontro tanto atteso, in cui nessuna e’ riuscita a trattenere le lacrime.
Secondo Brittany, ha abbracciato sua sorella a lungo e ancora non riusciva a lasciarla andare. Le sorelle ammettono che ora la loro vita non sarà più la stessa.
Sentono che il vuoto che c’è sempre stato nel loro cuore non c’è più. “Siamo migliori amiche e ci chiamiamo tutto il tempo.
Ho incontrato la sua famiglia e lei ha incontrato la mia”, dice Amanda. “C’è così tanto da raccontarsi e non vediamo l’ora di farlo”.